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LA FIGURA DEL GEMMOLOGO
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Mai come oggi la figura del
gemmologo è fondamentale
in un campo, (la gemmologia appunto), in cui i trattamenti
e le alterazioni alle pietre preziose sono quanto mai diffusi.
Come
difendersi dunque dai “sintetici” e dai “trattati”?
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Solo l’occhio di un esperto professionista, che per essere
tale deve necessariamente tenersi costantemente aggiornato, in
quanto le tecniche di “contraffazione” sono quelle
in cui il progresso tende a dare i sui migliori frutti, può garantirvi
di sapere esattamente il valore del vostro prezioso o di quello
che vorreste lo divenisse.
Inoltre dal gemmologo potrete avere
ulteriori informazioni a proposito delle origini di una pietra,
della sua formazione o dei suoi componenti (naturali o aggiunti
dalla mano dell’uomo).
Tale procedimento si chiama analisi gemmologica, viene condotta tramite particolarissimi
microscopi ed attrezzatura specifica e può produrre una “scheda
tecnica” della pietra analizzata.
I trattamenti e sintesi si riferiscono a tutte le pietre in particolar modo a
quelle più costose: rubino, brillante, smeraldo e
zaffiro, ecco in modo
semplificato i procedimenti più innovativi usati:
Il rubino Verneuil (sintetico) trattato con riempiente
o fondente
I rubini sintetici Verneuil vengono trattati tramite un riscaldamento seguito
da un rapido raffreddamento che produce fratture e
fessure dentro i cristalli. Successivamente vengono immersi in una soluzione
di
fondente che contiene ossido
di alluminio disciolto.
Le fratture vengono riempite dal fondente ed in parte risanate dal lento raffreddamento
di esso, durante quest’ultima fase si formano delle inclusioni a forma
di impronte digitali che imitano grandemente le inclusioni del rubino naturale.
Alcuni di questi prodotti vengono commercializzati e possono richiedere un’accurata
analisi microscopica per l’identificazione. Il risultato di tale processo è la
formazione di uno strato di accrescimento di fondente sul seme Verneuil, che
in linea di massima viene rimosso dal taglio e dalla lucidatura, ma può lasciare
tracce visibili al microscopio, come linee d’accrescimento parallele o
facce di cristallo riconoscibili, a volte difficilmente rilevabili. Se l’ingrandimento
non rileva caratteristiche diagnostiche si può proseguire con l’analisi
degli elementi chimici in tracce solo in laboratori molto attrezzati o università.
Recenti sviluppi nell’industria dei diamanti
Moissanite sintetica una nuova imitazione del diamante
La moissanite sintetica di qualità gemmifera viene prodotta attraverso
un processo di sublimazione del nutriente, partendo dal carburo di silicio che
viene polverizzato e vaporizzato e con apposito procedimento viene fatto depositare
su un seme di cristallo.
Trattamento della purezza dei diamanti
Ci sono due modi per migliorare la purezza dei diamanti. Questi sono:
a) Diamanti trattati con raggio laser.
b) Diamanti trattati con riempimento delle fratture.
Trattamento al laser
Questa tecnica fu introdotta nel 1970. Essa consiste nel formare tramite un raggio
laser, un sottile foro (20 micrometri) che raggiunge un’inclusione scura.
Dopo la formazione del foro l’inclusione viene schiarita con acidi. Il
trattamento è permanente ed è accettato dalla federazione mondiale
delle borse dei diamanti, purchè venga menzionata nelle transazioni. L’IGI
riporta la presenza dei fori sulla rappresentazione grafica dei certificato.
Trattamento con il riempimento delle fratture
Questa tecnica cominciò ad essere sviluppata nel 1980. Il trattamento
consiste nel riempire superfici fratturate con del riempiente a base di vetro
al piombo. Anche fratture interne, come quelle connesse alla superficie da fori
prodotti da raggi laser, possono esser riempite.
I diamanti sono puliti poi riempiti con vetro fuso ad altissima temperatura.
Poi vengono raffreddati e puliti per rimuovere residui superficiali. Non si tratta
di un trattamento permanente, non è accettato dalla federazione mondiale
delle borse dei diamanti e IGI non rilascia certificati per diamanti trattati
con riempimento.
Diamanti sintetici
I diamanti sintetici nascono nel 1953 in Svezia senza destare da subito l’interesse
economico dovuto. La loro produzione industriale si diffonde, con tempi disomogenei
nel mondo, a partire dal 1970.
Le tre maggiori industrie produttrici di diamanti sintetici oggi utilizzano un
metodo denominato Belt (metodo di sintesi ad alte temperature e pressioni) attraverso
il quale riescono a produrre grossi diamanti sintetici di qualità gemmifera.
Il cristallo si accresce in una camera di reazione ad altissima temperatura (1400°-1600°)
e pressioni (50- 60 kbar) da una soluzione di fondente usando una lega di metallo
per solvente. Semi di cristallo di piccoli diamanti vengono usati per iniziare
l’accrescimento. In Russia il metodo è differente, denominato Bars
utilizza una camera di reazione più piccola che applica pressione su tutte
le parti del cristallo e non solo sulla parte superiore o inferiore. |
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